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Regina degli Iceni, una popolazione indigena dell’antica Britannia, Budicca ereditò il regno dal marito Prasutago, con il quale aveva avuto due figlie, al tempo della conquista romana sotto Nerone.
Secondo le leggi romane, alla morte del re cliente, il regno andava diviso equamente fra gli eredi e l’imperatore. Così come aveva anche disposto Prasutago nel suo testamento. I romani però riconoscevano tale regola soltanto quando si trattava di un’eredità per linea maschile. Il regno venne perciò considerato terra di conquista, Budicca e le sue figliole diseredate e i nobili trattati come schiavi. Alle vibrate proteste della regina i romani reagirono come reagiscono in genere i conquistatori, da che storia è storia. Budicca venne denudata e fustigata davanti al suo popolo e le figlie, come narra Tacito, vennero stuprate. A questo drammatico affronto gli Iceni, sotto la guida di Budicca, si ribellarono dando vita alla più grande rivolta contro i romani nella storia della loro conquista dell’isola britannica. I ribelli sbaragliarono l’esercito nemico e incendiarono la colonia romana di Camulodunum (la odierna Colchester), rasero al suolo e incendiarono Londinium (cioè Londra) e Verulamium (oggi St. Alban). Ripresisi dalla sorpresa e sfruttando la loro superiorità militare, le truppe di Gaio Svetonio Paolino affrontarono le disorganizzate forze dei ribelli sconfiggendole nella battaglia di Watling Street. Budicca pose fine alla disfatta avvelenandosi. Tutto questo una sessantina di anni prima dell’era cristiana. La storia di Budicca nasce in tempi moderni nel XVI secolo con la riscoperta delle opere di Tacito e raggiunge l’apice della sua fama nell’Età vittoriana, quando diventa un’eroina e un importante simbolo culturale del Regno Unito. L'illustrazione è stata realizzata in grafica vettoriale con CoreDraw ed elaborata pittoricamente con Corel PhotoPaint. |