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BESSIE COLEMAN

Nata il 26 gennaio 1892 da un nativo americano "Cherokee" e da mamma africana, Bessie Coleman è la prima donna di colore a prendere regolare licenza di pilota d'aereo anche se negli USA le donne, bianche o di colore, non avevano questo diritto.
Perciò vale la pena di conoscere la sua storia, anche se limitata ai passaggi fondamentali. Perché il suo è un altro esempio del coraggio e della determinazione di alcune donne che sono riuscite ad affermarsi nella società per la loro identità di persone né schiave, né subalterne al becero maschilismo imperante.
Terminate le elementari in una scuola segregata, Bessie visse la vita dei suoi genitori lavorando nelle piantagioni di cotone. All'età di 23 anni venne impiegata come manicure al "White Sox Barber Shop" di Chicago dove, per la prima volta in vita sua, sentì parlare di aeroplani dagli ex piloti militari tornati in patria dall'Europa, finita la prima guerra mondiale.
Da quei racconti nacque la sua passione per il volo che durò per tutta la sua breve vita. Pensava e diceva che l'aria è l'unico luogo privo di pregiudizi contro le donne e le persone di colore e che fosse il suo dovere quello di rischiare anche la vita pur di imparare a volare.
In questa sua scelta coraggiosa, impossibile da realizzare negli USA, venne incoraggiata da Robert S. Abbott, fondatore ed editore del "Chicago Defender" e finanziata dal banchiere Jesse Binga, Bessie riuscì a raggiungere la Francia dove, volando su un biplano Nieuport 82, praticamente un carretto a quattro ruote volante soprannominato "Le Grande Julie", ottenne la licenza di pilota specializzandosi poi nelle tecniche di volo per l'interessamento personale di Anthony Fokker in Germania.
Tornata negli USA con il sogno di fondare una sua scuola di volo, volando su un Curtiss JN-4 "Jenny"", si specializzò nel volo spettacolare degli airshows diventando ben presto "Queen Bess" ammirata da bianchi e da neri e dalla stampa che la definì "Il migliore pilota femminile del mondo".
Bessie Coleman non visse abbastanza a lungo per aprire una scuola per giovani aviatori ma i suoi risultati pionieristici servirono come ispirazione per una generazione di uomini e donne afroamericani. In un libro dedicato a lei, "Black Wings" nel 1934, il tenente William J. Powell, ex militare di una unità segregata durante la guerra in Europa, scrisse: "A causa di Bessie Coleman abbiamo superato quello che era peggio delle barriere razziali: abbiamo superato le barriere dentro di noi e abbiamo osato sognare".
Bessie Coleman morì in un incidente di volo a Jacksonville in Florida il 30 aprile 1926. Nel suo aereo distrutto e incendiato fu trovata una chiave inglese che aveva bloccato i comandi. Lasciata da qualche meccanico distratto.
Ma Bessie non è stata dimenticata:
Il sindaco di Chicago, Richard Daley, dichiarò il 2 maggio "Bessie Coleman Day" e fece dare ad una strada accanto all'Aeroporto Internazionale di Chicago-O'Hare il suo nome: Bessie Coleman Drive. Nel 2001 è stata inclusa nella National Women's Hall of Fame. Nel 2006 è stata inserita nella National Aviation Hall of Fame. Nel 1995 il Servizio postale statunitense ha emesso un francobollo da 32 centesimi in suo onore. È stata inclusa nel murale "Black Americans in Flight" all'Aeroporto Internazionale Lambert-St. Louis, che illustra il contributo degli afroamericani alla storia dell'aviazione dal 1917. La Johnny Hodges Orchestra nel 1940 gli ha dedicato un brano musicale: Good Queen Bess. Nel 1999 è stata inclusa nel National Women's History Project. È stata inclusa nella Pioneer Hall of Fame dell'organizzazione non profit Women In Aviation International. Nel 2000 è stata inserita nella Texas Aviation Hall of Fame. Per anni il giorno dell'anniversario della sua morte aviatori di colore volavano sulla sua tomba gettando dei fiori.